Lady Oscar. Dalla tv al romanzo!
I romanzi di Lady Oscar sono uno dei tanti “esperimenti” italiani in cui ci siamo cimentati nel 1983 e 1984, pubblicati dal Gruppo Editoriale Fabbri Editori.
Le copertine presentano due fermo immagine della sigla d’apertura originale, rigorosamente disegnate dai curatori italiani. L’autrice dei romanzi, Marina Migliavacca, nel primo romanzo racconta sommariamente e su alcuni punti anche abbastanza frettolosamente, le vicende dell’anime: dalla nascita di Oscar all’incontro con Rosalie, alle vicende della regina fino alla morte della stessa protagonista. All’interno sono presenti svariate illustrazioni eseguite dallo staff di If che si occupava anche di alcune pubblicazioni per la Disney e di altri romanzi come Candy Candy e Susy del Far West. Dobbiamo ammettere che le varie illustrazioni, escludendone qualcuna, erano mediocri e colorate in modo molto “semplice”. Però! Però! Nonostante questi alti e bassi, il romanzo ha conquistato svariati fan, tanto che quest’ultimi hanno richiesto a gran voce un seguito delle vicende di Oscar.
Ma come si fa a proseguire una storia quando la sua protagonista è deceduta? Ed eccoci arrivati alla realizzazione del sogno di ogni fan di madamigella Oscar, di ieri e di oggi: farla resuscitare!
Attenzione però, non c’è niente di macabro in sé anzi, la soluzione è ancor più semplice perché si tratta semplicemente di non farla morire sotto i colpi di cannone durante la presa della Bastiglia. Quindi torniamo con la mente all’ultima scena e…
In questo secondo romanzo intitolato “Il ritorno di Lady Oscar”, pubblicato all’incirca un anno dopo il primo, Oscar viene ferita gravemente dalle fucilate durante l’assalto alla Bastiglia ma essa non è morta. Ad assalto concluso, la giovane viene ritrovata da una popolana che frugava fra i corpi delle vittime alla ricerca disperata del proprio figlio. Oscar viene soccorsa dalla donna e portata in un villaggio dove vi resterà per ben due anni. E come ogni soap che si rispetti, la nostra protagonista ha perso la memoria.
Nel frattempo, il generale Jarjayes, padre di Oscar, sconta una pena nelle carceri parigine ed è proprio qui che conoscerà un tale Napoleone Bonaparte, anch’esso prigioniero. Il generale, preso dai sensi di colpa per aver cresciuto sua figlia come un uomo (stato d’animo ripreso dall’anime), racconta a Bonaparte la sua storia… tanto che il giovane resta affascinato dalla figura di questa figlia che si rese uomo.
Non dilungandomi oltre, aggiungo che Bonaparte, la stessa Oscar e un certo Alex Fennevors, si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto dei Jarjayes. Farà il suo ritorno il Cavaliere Nero ma a questo giro sotto la sua maschera vi troveremo la stessa Oscar. A quanto pare è nella sua natura essere dalla parte di chi ha bisogno. Oscar verrà però smascherata non soltanto da Bonaparte ma anche dal sedicente americano Alex Fennevors che altri non è che il nostro amato conte di Fersen… si lo so, forse “amato” è un parolone ma in assenza del buon Andrè, ci vuole un sostituto e di vivi purtroppo, ne rimangono pochi in quest’opera.
Superata la parte avventurosa, arriva la parte finale e quindi triste: Andrè riaffiora tra i ricordi perduti di Oscar, tanto che per dare un po’ di pace al proprio animo tormentato, ormai donna cinquantenne, decide di andar via dalla Francia e dirigersi verso il Nuovo Mondo. Per amor del suo amato, rifiuterà anche le proposte d’amore di Napoleone e del Conte Fersen (quest’ultimo però non era innamorato della regina? Mmh!). E qui scende definitivamente il sipario sulla sua vita.
Questa è una sintesi del romanzo di Lady Oscar, chi non lo ha mai letto o non lo ricordava, ha potuto conoscere e rispolverare la propria memoria. Semmai vorrete acquistare i due volumi, sappiate che potete tranquillamente reperirli ad un prezzo abbordabile.